Le sue ali scure by Melinda Salisbury

Le sue ali scure by Melinda Salisbury

autore:Melinda Salisbury [Salisbury, Melinda]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-09-25T12:00:00+00:00


Escissione

Rimango paralizzata a fissarla.

Questo succedeva anche sull’Isola. Ovviamente, sapevo che Bree viveva là e sapevo che era possibile – probabile, perfino – imbattermi in lei se fossi uscita di casa. Ma era ancora uno shock, ogni singola volta. Era sempre un colpo al cuore quando svoltavo l’angolo, o uscivo da un negozio, e lei era lì.

Ed eccola qui.

Prima che possa dire o fare qualcosa, si volta e scappa, lasciandomi inchiodata sul posto a fissare a bocca aperta il punto in cui si trovava.

Anche sull’Isola faceva così. A meno che fosse con Ali, quando mi vedeva si voltava e scappava.

Sono a metà del tragitto fino all’arcata quando Megera atterra di fronte a me ad ali spalancate, con i serpenti che sibilano.

«Chi è quella?» dice, stringendo gli occhi neri e spostando lo sguardo da me al punto in cui un attimo prima si trovava Bree.

Non riesco a parlare. La mia lingua si rifiuta di muoversi, perché non riesco a crederci davvero, non riesco ad accettare il fatto che fosse Bree, che fosse proprio là. Aletto atterra accanto a noi e risponde al posto mio.

«Era lei, vero? La ragazza di cui mi hai parlato.»

Riesco ad annuire, poi provo ad aggirare Megera, ma lei mi blocca.

«Dove stai andando?» domanda.

«Devo…» Ritrovo la voce, poi mi fermo, perché non riuscirò a raggiungere Bree se spreco tempo a spiegarmi. Cerco di nuovo di superare Megera e i suoi serpenti sibilano in segno d’avvertimento.

«Abbiamo del lavoro da fare» dice.

«Io non sono una Furia» ribatto.

Un lampo passa negli occhi di Megera e io avverto il panico scorrermi dentro, ma Aletto mi prende per il braccio e mi trascina via, verso i monticelli.

«Per favore, Corey» dice.

«Devo andare da lei» insisto, ma l’urgenza di seguirla ormai è svanita e non so che cosa fare, o che cosa pensare. Sapevo che era qui – dei, se lo sapevo – ma mi rendo conto adesso che avevo smesso di aspettarmi di incontrarla davvero. Avevo dato per scontato che l’Oltretomba fosse troppo vasto, troppo affollato perché potesse realmente capitare. Bree sa di essere qui a causa mia? Mi odia per questo?

Lo spero. Perché io la odio.

Fisso il portale ad arco, desiderando che torni per poterglielo dire.

Aletto mi dà un colpetto con la spalla; credo intenda confortarmi. «Lasciaci concludere qui. Parleremo nell’Erebo.»

Annuisco, pronta a collaborare, quanto meno finché raggiungiamo l’ombra con cui Bree era venuta.

«La conosci?» domando, ignorando Aletto che cerca di tirarmi via. «Quella ragazza. Bree Dovemuir. Siete amiche?»

L’ombra rimane muta, chiaramente terrorizzata, e guarda inorridita le nostre braccia intrecciate. E quando Megera si unisce a noi, l’ombra sgrana gli occhi così tanto che vedo il bianco tutto intorno all’iride. Avevo dimenticato quanto può terrorizzare l’aspetto delle Furie quando le si vede per la prima volta.

«Vattene» dice Megera all’ombra. «Va’.»

Con gli occhi puntati verso l’uscita, osservo l’ombra allontanarsi in fretta.

«Perché ti sei comportata così?» domando a Megera, quando nessuna ombra compare sulla soglia. «Volevo sapere se conosceva Bree.»

«Ti avevo detto di non parlare con loro a meno che non ti avessi dato il permesso.



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